Capitolo I: Sognare
Siamo davanti ad un paio di birre.
Fuori il mondo è nascosto da un sottile strato di condensa sul vetro. È un ottobre tiepido.
Se portassi addosso un orologio segnerebbe le 23:30, quasi l’ora di tornare a casa.
Sarà la birra, sarà la compagnia, sarà che l’autunno porta sempre degli strascichi di ottimismo dall’estate ma sono felice.
Sorrido e Terni sembra meno grigia.
Stiamo sognando in otto attorno ad un tavolo.
Sogniamo a colori, sogniamo unicorni e gatti volanti, sogniamo giochi per tutti, sogniamo sogni.
Otto cervelli accesi a pieno regime dove ognuno aggiunge un pezzettino di sé all’idea:
“Qui si potrebbero mettere le associazioni?”
“…e se facessimo calare gli ospiti in paracadute?”
” Facciamo venire Maurizio Merluzzo, vi prego!”
“Ma la usiamo la piscina quest’anno?”
In quel pub di Terni sognando in grande, tra birre e scherzi, nasce qualcosa. Qualcosa che oggi ha un nome, una forma… una data.
In un pub senza nome è nata l’idea di una fiera che portasse lustro alla nostra città, che fosse un punto d’incontro unico e speciale per tutti, piena di attività, giochi e sorrisi.
Solo che, come diceva il saggio: “è meglio stare attenti a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo”.
Capitolo II: Sperare
Fa freddo e sto dormendo profondamente.
Sono uscito da uno spettacolo e sono letteralmente crollato sul letto ancora vestito. Gli altri sono a riunione.
L’associazione sta andando bene, stiamo lavorando a tante cose alzando piano piano l’asticella.
Ma stasera sono morto, non ce la faccio…
Per chi mi conosce sa che non sono un tipo che risponde spesso al telefono: di solito lo lascio in modalità silenziosa tutto il giorno e rispondo a chiamate e messaggi con un ritardo ingiustificabile.
Questa sera il sonno ha avuto la meglio e non ho fatto in tempo a mettere il silenzioso come al solito.
Nella notte fonda (o forse ancora le 23:00…):
Biru biru biru (sì, la mia suoneria è un lumacofono).
Non guardo neanche il nome e decido di rispondere al volo:
“Ao…?”
“Baffo…”
“Lo so…scusate ma non ce l’ho fatta a passare da voi perché sono svenuto sul letto”
“Atomico. Senti qua: hai presente il progettino fiera che stavamo buttando giù?”
“Si, in settimana ti mando il file, spizzicalo pure sul drive che intanto ho già abbozzato qualcosa”
“Aspe…non hai capito: Stasera confermiamo. Abbiamo trovato anche altri ragazzi che credono nel progetto. Abbiamo il Team completo.
Andre…
FAREMO IL TERNI COMICS.”
Il mio stato di dormiveglia aveva un ruolo importante. Più dormi che veglia praticamente.
Lì per lì al povero Ciambelfo risposi con un “Daje” sbiascicato, per poi ricrollare.
Forse il mio subconscio, che aveva recepito meglio di me il messaggio, mi ha fatto sognare quel sogno di fiera.
Tra visioni di goccioline che si uniscono per formare un oceano che porti il cambiamento (quanto è bello trovare chi sogna insieme a te?) e immagini di gatti parlanti nell’area Games, la notte vola.
La sensazione più strana la mattina dopo, con un sorriso ebete stampato in faccia, è stata guardarsi allo specchio e dirsi:
“E mo (ora), che famo?”
Capitolo III: Fare
Eh sì perché come si dice “Carta Canta” e quando scrivi che farai la fiera che Terni ancora non ci si aspetta che arrivi la parte difficile.
Quella in cui devi FARE.
La prima fase di questa parte è pensare e, quando si pensa in tante teste, iniziano a nascere i dubbi, incertezze ma anche le grandi riconferme della solidità delle persone che ti circondano.
“Ma dove li troviamo i soldi?”
“Offre Jhonny”
“Pausa sigarettina? Sono tre ore che stiamo pensando”
Una stanza piena di fogli, pc e sudore.
Fa freddo fuori ma qui non si sente. Mi sento circondato da gente che ha fiducia in me, come io ne ho in loro e questo basta per scaldare la stanza.
Iniziamo a parlare di numeri ed io inizio ad avere attacchi di allergia alla matematica.
Per fortuna c’è chi è più capace di me con i calcoli.
Diventa tutto una spirale a colori: si sfumano i confini tra di noi ed ognuno porta al centro del tavolo idee e punti di vista che spingono tutti ad alzare il tiro in ogni riunione.
TerniComics per me e per gli altri diventa il Sogno che si sta realizzando e, praticamente, un secondo lavoro.
Quel tipo di lavoro per cui non senti la fatica o il sonno arretrato.
Quel lavoro che ti alleggerisce il carico sulle spalle, perché ognuno aiuta come può e la fatica scompare.
Quel lavoro che ha uno scopo: portare la fiera che avremmo voluto sempre vivere, ma non solo per noi, ma per gli altri e, soprattutto, per la città, per i nerd.
Quei nerd che siamo stati e ancora profondamente siamo e che il mondo ha rifiutato o stigmatizzato per anni.
Questo TerniComics è per tutti voi (sincero, anche un po’ per noi. Una gioia nella vita ce la siamo meritata, no?)
“Si ma alla fine,
che fate?“
Ecco, come al solito sono logorroico e di tutto lo spazio che avevo per raccontarvi il TerniComics alla fine vi ho raccontato un pezzettino di storia, per come l’ho vissuta io.
Allora in questo spazietto minuscolo vi racconto in breve quello che potete aspettarvi dopo tutta questa fatica:
Al TerniComics troverete tutto quello che vi aspettate dal TerniComics.
Troppo filosofico, vero?
Provo a buttar giù una frase tutto d’un fiato e vediamo se riesco a dire qualcosa di sensato:
Al TerniComics troverete Giochi da tavolo, di ruolo, di carte, di ogni forma, di Marte, giochi divertenti, giochi meno divertenti ma WOW, videogiochi, nuove tecnologie, ogni tipo di negozio legato al mondo Nerd, combattimenti con spade, combattimenti con spade laser, combattimenti a suon di figurine, personaggi di anime, manga e fumetti usciti dal mondo cartaceo che camminano in mezzo a noi, conferenze, Billy Shinigami, cibo ovunque, ospiti su ospiti che vengono a raccontarsi, ma soprattutto
VOI
Ce l’ho fatta? (Riprendo fiato)
Non basta?
Seguiteci perché le novità da qui al 2 Settembre non sono finite e non finiranno.
Citando il mio uomo ratto preferito: “Fletto i muscoli e sono nel vuoto”.